Emilio Farinetti. Il mio diario di guerra

 

a cura di Lina Ragazzo, Gigi Vacca, Federico Croci

Maggio 1915. Emilio Farinetti, giovane contadino di Orsara Bormida, viene richiamato alle armi. Pochi giorni dopo si ritroverà al fronte in Trentino, travolto dalla voragine distruttiva della prima ecatombe tecnologica di massa. Passerà i successivi quaranta mesi di guerra, sommerso dal fragore dei bombardamenti, fra trincee, filo spinato, fango, mitragliatrici, aeroplani, pidocchi, pioggia e neve. Compagni inseparabili di quella terribile esperienza saranno i suoi taccuini, sui quali annoterà quotidianamente osservazioni su clima, fame e freddo; descrizioni dei lavori svolti, attacchi e avanzate; l’impatto con la morte in serie della guerra industriale; i rapporti con i compagni e gli ufficiali; l’improvvisa scoperta di un nemico così vicino e così simile a sé.

 

 

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COD: ISBN: 978-88-6195-212-6 Categoria: Tag:

Dettagli del Libro

Formato

16,5×23,5

Pagine

pp. 248

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Edizione

I ed – luglio 2016

Maggio 1915. Emilio Farinetti, giovane contadino di Orsara Bormida, viene richiamato alle armi. Pochi giorni dopo si ritroverà al fronte in Trentino, travolto dalla voragine distruttiva della prima ecatombe tecnologica di massa. Passerà i successivi quaranta mesi di guerra, sommerso dal fragore dei bombardamenti, fra trincee, filo spinato, fango, mitragliatrici, aeroplani, pidocchi, pioggia e neve. Compagni inseparabili di quella terribile esperienza saranno i suoi taccuini, sui quali annoterà quotidianamente osservazioni su clima, fame e freddo; descrizioni dei lavori svolti, attacchi e avanzate; l’impatto con la morte in serie della guerra industriale; i rapporti con i compagni e gli ufficiali; l’improvvisa scoperta di un nemico così vicino e così simile a sé. Oggi quei taccuini, rimasti chiusi in un cassetto e gelosamente custoditi per quasi un secolo, possono vedere la luce, uscire dall’anonimato e dall’esclusiva cura dei suoi cari per riportarci con lui nelle trincee della Grande Guerra. La storia narrata da Emilio Farinetti ha la potenza evocatrice di qualcosa di singolare, irripetibile – come solo può essere la visione di un singolo individuo – e al tempo stesso ordinario e comune proprio perché parte di un’esperienza collettiva, che ha segnato in maniera indelebile il modo di vivere, di essere e di pensare di milioni di persone.