Il libro è ambientato in Valle Erro nell’Acquese dove l’Alto Monferrato va a congiungersi da un lato all’Appennino Ligure e dall’altro alla Langa astigiana. Siamo nel Novecento, soprattutto durante gli anni difficili del secondo dopoguerra, con miseria e arretratezza molto diffusi. I principali argomenti ricorrenti nei brevi racconti sono: la povertà, la guerra da poco conclusa con i vari drammi da essa creati, le prime televisioni, segnale della ripresa economica che sfocerà nel boom economico degli anni Sessanta, la vita in campagna fondata quasi totalmente sul lavoro manuale, i costumi del tempo, con episodi riferiti alla sessualità negli adolescenti fino alla gelosia, il rapporto città-campagna che ha segnato la vita di tanti bambini e bambine, l’amicizia radicata nei silenzi di vigne e boschi. I personaggi oscillano tra l’autobiografico e l’invenzione, sempre suffragati da un contesto storico di riferimento in cui molti lettori potrebbero riconoscersi per averlo vissuto o per esserne stati informati dai racconti dei propri nonni o genitori. Nella loro essenzialità, lasciano tutti trasparire quasi un compito: fare memoria, alimentare ricordi e far scaturire un confronto tra il mondo di ieri e quello di oggi.
L’Appendice riporta la testimonianza di Bruno Morena, esperto conoscitore della Valle Erro, alcune immagini del Novecento e le proposte del Comitato per la salvezza dell’erro.