Dal fascismo alla democrazia. Con lo sguardo di quel tempo e con l’esperienza degli anni successivi. Con l’intento di partecipare, di riflettere, di ritornare sulla forte attualità di quel passaggio, fatto di scelte e di responsabilità ma anche di limiti e di contraddizioni. Così questo volume presenta l’esperienza di Pietro Reverdito, dagli anni Trenta al termine della seconda guerra mondiale, uscendo dai luoghi comuni, dal conformismo celebrativo e dalle presunte “novità” storiografiche di oggi talora di moda.
Giovanissimo protagonista della resistenza locale e poi maestro per 40 anni in Val Bormida, l’autore ci offre anzitutto una serie di brevi percezioni dirette: quasi come scatti fotografici, che mettono a fuoco una serie di fatti e persone dell’infanzia e soprattutto degli anni della guerra e della lotta di liberazione. Quasi cento racconti brevi che – con intensità ed insieme con delicatezza – ci riportano alla memoria un frangente drammatico ma fondamentale della nostra storia. Il desiderio di ricordare, non per nostalgia ma per trasmettere ai più giovani un’esperienza ed un impegno civile mai smesso, è al centro anche della seconda parte del volume.